Cos'è la grafica pubblicitaria
Circular Text Path TO GET THERE - TOGETHERE  

Cos’è la grafica pubblicitaria

12 Set , 2022 Graphic Design

Cos’è la grafica pubblicitaria

La grafica pubblicitaria identifica tutte quelle tecniche che vengono utilizzate per la realizzazione di grafiche e design prestati al mondo della comunicazione sia televisiva, editoriale che digitale. 

Date le diverse tecniche e applicazioni di questa disciplina in ambito professionale, spesso si ha un’idea molto vaga di ciò che è la grafica pubblicitaria e soprattutto quali sono i possibili sbocchi lavorativi futuri di un professionista che vuole operare in questo settore come grafico pubblicitario. 

Termini come immagini raster e vettoriali o profilo colore, possono sembrare ostici a chi non è del settore, ma sono ampiamente usati nell’ambiente come i nomi dei software più utilizzati. Quello della grafica pubblicitaria è un mondo in espansione, complesso ed affascinante.

Oggi soprattutto con l’aumento dei canali di comunicazione e di pubblicizzazione e anche delle necessità a livello grafico da parte delle aziende, sono aumentate sia le competenze richieste sia le possibilità professionali per chi sceglie di seguire un percorso di formazione per specializzarsi in grafica pubblicitaria. 

Fare loghi, comporre le pagine di una rivista, modificare immagini, creare grafiche per brochure e volantini, sono davvero la punta di ciò che un esperto nel campo della grafica deve saper fare. Infatti, questa disciplina vuole prima di tutto unire la capacità di inviare un messaggio e di coinvolgere chi lo riceve attraverso la grafica e le immagini, cercando di raggiungere uno scopo ben preciso. 

Il grafico pubblicitario riesce ad ottenere questi obiettivi creando un ponte tra l’azienda che comunica e l’utente finale sfruttando le immagini e tutti quegli strumenti che ha a disposizione per veicolare il messaggio attraverso le sue competenze. 

Sicuramente la grafica pubblicitaria richiede tantissima creatività e capacità di realizzare contenuti che siano accattivanti ma soprattutto in linea con quanto richiesto dal committente o dall’azienda per la quale si lavora. 
Questa figura, sempre più richiesta, oggi prende il nome sia di grafico pubblicitario sia, in inglese, di graphic designer. Ma vediamo nel dettaglio: quali sono le capacità e qualità richieste a questo professionista e come diventare grafico pubblicitario!

Graphic design

Con il termine graphic design oggi si intende quella disciplina che permette di imparare a realizzare: bozzetti, disegni, lavori d’animazione, lavori multimediali da utilizzare nel campo della pubblicità, dell’arte e della comunicazione, cartacea, video e digitale.  

Il graphic designer, invece, è il professionista che a seconda delle richieste del mercato e della specializzazione prescelta deve essere in grado di usare i principali programmi per grafica pubblicitaria da impiegare a seconda del progetto da realizzare. 

grafico pubblicitario

Gli esperti della grafica possono scegliere di avere un profilo generalista oppure di specializzarsi in ambiti specifici. Per questo motivo si può distinguere principalmente tra quattro profili differenti: 

  • Grafico televisivo: in quest’ambito il professionista si occupa di disegnare e di elaborare sistemi di sottotitoli, grafiche e infografiche per i programmi televisivi e talk show, realizzare le grafiche di presentazione dei programmi, definire la modalità di presentazione delle notizie ecc… 
  • Grafico editoriale: in quest’ambito il grafico si occupa in collaborazione con l’editor, dell’impaginazione di un libro, delle immagini da inserire all’interno del libro, della copertina, del concept grafico di una specifica collana editoriale. 
  • Grafico digitale: il graphic designer in quest’ambito si occupa della progettazione grafica di un sito web, delle grafiche da realizzare per social media e pagine web o landing page, delle grafiche pubblicitarie per i sistemi di Ads online, immagini per e-commerce, impaginazione e cura stilistica degli e-book, UX design ecc… 
  • Grafico pubblicitario: l’ambito pubblicitario permette di lavorare alla creazione e definizione delle campagne pubblicitarie cartacee dalla realizzazione dei cartelloni, ai loghi, alle brochure. Fino alla creazione del packaging dei prodotti e allo studio di tutto il materiale pubblicitario digitale e offline di un’azienda specifica. 

Se si fa un percorso di formazione per diventare un graphic designer è possibile poi trovare lavoro quindi in diversi settori e ricoprire varie figure professionali quali: 

  • Motion Graphic Designer 
  • Web Designer 
  • Packaging Designer 
  • Grafico editoriale e pubblicitario 
  • Art Director 
  • UX User Experience Designer 
  • User Interface Designer 
  • Brand Manager 
  • Responsabile Marketing 

Prima di vedere come diventare grafico pubblicitario, vogliamo aggiungere anche come sia necessario avere una predisposizione per questo lavoro e anche alcuni prerequisiti come: 

  • Forte creatività 
  • Spiccato senso artistico 
  • Capacità di lavorare in gruppo 
  • Desiderio di imparare a conoscere e usare software di grafica e design 

Come diventare grafico pubblicitario

Per diventare grafico pubblicitario è necessario seguire un percorso di studio specifico al fine di acquisire tutte le competenze che sono richieste a chi opera in questo ambito. 

Il primo passo che si può compiere per intraprendere questo percorso professionale è iscriversi alla scuola secondaria di secondo grado con indirizzo in grafica pubblicitaria. Iniziando già dalle scuole superiori questo percorso è possibile prendere il diploma grafico pubblicitario che offre le basi per poi specializzarsi. 

Il secondo passo per riuscire ad ampliare le proprie competenze e specializzarsi è l’Università di grafica pubblicitaria. I percorsi accademici e universitari sono diversi e offrono la possibilità di acquisire delle capacità specifiche che poi indirizzeranno anche il proprio percorso nel mondo del lavoro. 

Chi ama disegnare può scegliere di fare prima l’Accademia delle Belle Arti con una specializzazione in grafica. 

Un’altra soluzione sono i corsi di laurea dedicati alla grafica pubblicitaria come il corso triennale in grafica e comunicazione pubblicitaria all’Università di Firenze, i corsi in design e pubblicità presenti al Politecnico di Milano, all’Università La Sapienza, oppure allo Iuav di Venezia. 

diploma grafico pubblicitario

Un altro indirizzo di studio che si può valutare è quello al DAMS ossia al Dipartimento di Arte, Musica e Spettacolo dove si possono approfondire gli studi in arti visive e grafiche. 

Per una formazione completa il consiglio è di seguire un percorso universitario che prevede anche nozioni di marketing e di comunicazione pubblicitaria. Inoltre, si possono frequentare anche master che permettono di specializzarsi ulteriormente in ambiti specifici dal web design alla grafica editoriale. 

Questi sono percorsi consigliati per avere maggiori opportunità nel mondo del lavoro, in quanto le agenzie, le televisioni e le case editrici sono sempre più interessate ad assumere laureati. 

Questo però non vuol dire che non si possa diventare grafici pubblicitari anche attraverso corsi professionalizzanti e accademie dedicate private che permettono comunque di acquisire le giuste competenze per trovare lavoro nel settore. 

Le opportunità di lavoro, dopo aver studiato e ottenuto una laurea o diplomi professionali, oppure accademici, sono molte. Un grafico può scegliere di lavorare sia come dipendente per delle agenzie grafiche o di comunicazione, per delle case editrici, per televisioni o nel reparto marketing di aziende private. 

Infine, è possibile scegliere di lavorare anche come freelance e liberi professionisti con Partita IVA, cercando committenti privati e non. 

I commenti sono chiusi.

Venti
di cambiamento,
in 20 anni
sempre insieme.

Avete notato il nostro nuovo payoff?
Si scrive TOGETHERE ma si pronuncia TOGETHER e per noi significa “stare insieme” ma anche qualcosa di più.
Vicinanza, unione, condivisione, inclusione: tutti concetti molto complessi, che abbiamo approfondito e sperimentato in questi primi 20 anni di “Think And Do”.

Ma anche TO GET THERE: lavorare per arrivare a una certa meta, guardare al futuro senza mai fermarsi, perché arrivati davvero non lo siamo mai, e se dopo 20 anni siamo qui, chissà tra altri 20! Non la pensi anche tu così?