Dritto nella tana del Bianconiglio: quando un video tira l’altro
Ti è mai capitato di prendere in mano il telefono, aprire TikTok o Instagram e guardare solo un video, così per distrarti un attimo, magari mentre aspetti che si faccia il caffè?
11 Dic , 2024 Copy & Social, Video & Fotografia
E poi, prima che tu te ne accorga, è passata mezz’ora, il caffè è spanto, e hai visto una quantità assurda di video di gattini che fanno cose ridicole, trucchi per la casa che mai userai, e improbabili coreografie. Questo è il fenomeno del Rabbit Hole, ed è più reale di quanto pensi. È quella specie di ipnosi digitale che ti risucchia in un vortice senza fine di contenuti video, e no, non sei l’unico a cascarci.
Il nome, che suona un po’ esotico e misterioso, viene da Alice nel Paese delle Meraviglie: la storia, tra le altre cose, è quella dove Alice segue il Bianconiglio giù per la tana e si ritrova in un mondo assurdo. La differenza è che nel mondo moderno la tana del Bianconiglio non è un buco nel terreno, ma uno scroll infinito di video verticali su TikTok, reels di Instagram, e gli short di YouTube.
Alice alla fine esce dal Paese delle Meraviglie, ma noi? Beh, non è così semplice uscire dalla trappola digitale. Non è un caso se ci caschiamo così spesso: gli algoritmi che regolano le piattaforme social sono stati progettati per fare proprio questo. Ogni video, ogni like, ogni condivisione che fai fornisce dati preziosi agli algoritmi, che cercano di capire cosa ti piace per darti sempre più contenuti simili a quello. È come se Netflix ti conoscesse meglio di te stesso e continuasse a suggerirti serie su serie, ma più breve, più veloce e assolutamente più ipnotico. Da qui l’effetto del Filter Bubble: le piattaforme ti mettono in una bolla dove vedi solo contenuti simili a quelli che hai già visto, rendendo praticamente impossibile staccarsi.
Hai presente quando inizi a guardare un video innocente di una ragazza che racconta cosa accade nella sua fattoria mentre sgrida uno struzzo, e cinque video dopo ti ritrovi a guardare meme con gli Avengers sulla Rivoluzione Francese? E ti chiedi: “Come ci sono arrivato?” Esattamente così funziona la tana del Bianconiglio, e proprio come Alice, ci sei dentro fino al collo prima ancora di rendertene conto. Questo non succede per caso: è studiato al millimetro, ogni swipe ti porta sempre più in profondità nella tana, in un loop continuo che ti fa perdere la percezione del tempo.
E no, non sei tu che non hai autocontrollo: sono loro, gli algoritmi. Questo effetto è strettamente legato a un concetto chiamato “accessibilità dei media”. In parole povere, quando vediamo contenuti che ci sembrano familiari o simili a qualcosa che conosciamo già, il nostro cervello li elabora più velocemente e ci fa pensare che ci piaceranno di più. E indovina? Se qualcosa sembra divertente o interessante in partenza, sei molto più propenso a guardare un altro video simile subito dopo. E poi un altro, e un altro ancora. È lo stesso meccanismo che ti fa rivedere Friends per la quindicesima volta, piuttosto che iniziare una nuova serie di cui non sai nulla. Il familiare è confortante, e il comfort è rassicurante.
Se non ci credi, pensa a quanto sia facile perdersi nei contenuti correlati. Guardi un video di qualcuno che prova delle ricette (noi ti consigliamo le loro) e, bam! Sei subito inondato da una serie di altri video di gente che cucina o recensisce cibo. Magari nemmeno ti piace cucinare, ma la facilità con cui questi video scorrono uno dopo l’altro, spesso riproducendosi automaticamente, ti spinge a continuare a guardare e sei incapace di staccarti, perché tutto sembra giusto, comodo, già visto e facile da processare.
Ma cosa succede quando, alla fine, ti rendi conto di aver perso un’ora guardando video che non ricordi nemmeno? Non ti senti un po’ come se fossi appena stato scaraventato fuori da una simulazione? La realtà ti colpisce all’improvviso: hai ancora quella presentazione da finire o quella telefonata da fare, e il tempo per farlo è volato via come sabbia tra le dita. Non fraintendermi: un po’ di distrazione qua e là è salutare. Tutti abbiamo bisogno di un po’ di evasione, proprio come Alice aveva bisogno di fuggire dal grigiore del suo mondo. Il problema è quando perdiamo il controllo e lasciamo che sia la tana del Bianconiglio a dettare il ritmo della nostra vita.
Come fare, quindi, per non essere risucchiati in questo vortice di contenuti?
Beh, una delle strategie potrebbe essere quella di interrompere attivamente la tua visione. Non dico di fare come i personaggi di Black Mirror e spegnere tutto, ma impostare dei limiti potrebbe essere un buon inizio. Ad esempio, potresti usare un timer che ti ricorda di fare una pausa dopo 15 minuti di scroll, o magari lasciare un post-it sullo schermo del computer con scritto “Hai davvero bisogno di vedere un altro video di gattini?”. Sì, sembra ridicolo, ma quando sei lì, ipnotizzato dallo schermo, potrebbe essere proprio quello il pizzico di realtà di cui hai bisogno per spezzare l’incantesimo.
Alla fine, è importante ricordarsi che la tana del Bianconiglio non è per forza un male. Può essere un modo divertente e rilassante di passare il tempo, ma come tutte le cose, va fatto con moderazione. La chiave sta nel saper bilanciare il tempo che spendiamo immersi in questi contenuti e il tempo che dedichiamo alle nostre vere passioni e responsabilità. Se sei preoccupato di cadere troppo spesso nel vortice del Rabbit Hole, prova a rallentare e a riflettere. E soprattutto, non dimenticare che alla fine, come Alice, puoi sempre uscire dalla tana. Basta volerlo.
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