Architettura della marca: a cosa serve un’agenzia grafica?
Non tutti i loghi sono fatti per vedere la luce e, lo sappiamo, fa parte del mestiere; ma quanto spesso nascono brand posizionati in modo impreciso o frettoloso rispetto all’identità di marca? È qui che l’agenzia grafica e l’azienda si incontrano nei brainstorming e dove spesso le prime idee e il primo brief vanno in cortocircuito. Approfondiamo insieme alcuni aspetti per impostare correttamente l’identità di marca.
15 Gen , 2021 Brand Identity
Identità di marca per il mercato B2B: questione da agenzia grafica
In questo blogpost prendiamo in considerazione la funzione della marca per il mercato B2B che, a differenza di quella del mercato B2C, potrebbe mancare delle caratteristiche di acquistabilità e visibilità, o anche di una sola di queste due caratteristiche. Per esempio, un microprocessore interno ad un pc non è né acquistabile né visibile, ma un pezzo di ricambio per auto può essere acquistabile dal privato, ma non visibile.
Entra poi in gioco la questione della visibilità globale della marca, intesa come possibilità per il grande pubblico di conoscere il brand.
In tutti i casi, la marca serve per orientarsi, trovare la qualità, la garanzia e la rintracciabilità rispetto al proprio acquisto. Un ruolo importante, se pensiamo che alcune marche non sono per niente conosciute, perlomeno nelle loro versioni meno famose. So che posso comprare Gore-Tex, o Lycra, ma quanto posso dire delle marche di altri tessuti tecnici meno conosciuti, eppure utilizzatissimi.
Il ruolo dell’agenzia grafica è in questo senso cruciale. È lei che per prima dà una forma a un concetto che ha così tanto potere: una grande responsabilità!
Architettura della marca e il ruolo dell’agenzia grafica
L’architettura della marca definisce inoltre “il modo in cui le marche che costituiscono il portafoglio di un’impresa sono legate tra loro. L’architettura dovrebbe specificare i ruoli delle marche e le relazioni che fra esse intercorrono.” (Market Driven Management, Jean Jacques Jambin, VII edizione, Mc Graw Hill).
Anche qui entrano in gioco diverse strategie: l’utilizzare la marca aziendale come capofila rispetto a marche o prodotti di altri settori merceologici (ne è un esempio Virgin, tipico marchio ombrello) oppure fare ricorso a famiglie di marche, ciascuna con la propria identità (Unilever ne conta ad oggi più di 1.400!), oppure con la strategia della marca garantita (Kit Kat garantita da Nestlè).
Che cosa c’entra l’agenzia grafica in tutto questo?
Diventa uno stakeholder fondamentale non solo nel suo ruolo operativo (ricevere un brief, condurre un brainstorming e realizzare delle proposte grafiche che siano in linea con l’identità di marca) ma anche nel suo ruolo strategico. Molto spesso partiamo proprio dal chiederci: a cosa servirà questa nuova marca e che ruolo avrà? Quando si possiedono diverse marche, occorre che le relazioni presenti tra di essi siano organizzate con un chiaro senso logico all’interno del portafoglio prodotti e della strategia aziendale.
È facile immaginare che, una volta che l’agenzia grafica dà “un volto” ad un brand, emergano innumerevoli interrogativi ed idee creative anche sul suo senso e sul suo scopo. L’agenzia grafica è quindi l’attore giusto, al momento giusto, con l’obiettivo di dare ordine e senso anche a strategie aziendali molto complesse.